Oggi affrontiamo un tema più tecnico parlando di hard disk con attacco IDE. Di cosa si tratta? IDE è un acronimo che indica Integrated Drive Electronics, e rappresenta un tipo di interfaccia per collegare hard disk e periferiche al dispositivo informatico. Poiché grande è la confusione sotto il cielo (informatico), per complicare le cose è necessario sapere che tale interfaccia è conosciuta anche come ATA, sin da quando è stata sviluppata oramai nel lontano 1994, mentre in giorni a noi più vicini tale interfaccia ha preso il nome di SATA. Dunque un hard disk esterno con attacco IDE indica l’insieme di tecnologia e cavi per connettere il disco al computer.
IDE: la tecnologia è ancora presente?
Chi bazzica da un po’ nel mondo della tecnologia sa che l’avvento di un nuovo sistema soppianta il precedente, tagliandola fuori dal mercato, eppure nonostante ciò continua a circolare. Lo stesso vale per IDE, la cui tecnologia è ancora presente all’interno dei computer, ma non vien prodotta negli hard disk esterni, i quali oggi montano quasi esclusivamente l’interfaccia SATA3. Ma allora cosa intendiamo oggi per HDD esterno con IDE?
Gli hard disk con IDE sono ancora in circolazione grazie alla presenza di adattatori che permettono di trasformare tecnologie obsolete per il mercato attuale in sistemi perfettamente funzionanti. Pertanto avere un hard disk esterno con attacco IDE significa semplicemente comperare un contenitore box o enclosure nel quale inserire il vecchio device e poterlo utilizzarlo come sistema esterno di archiviazione dati e copie di sicurezza di backup del sistema operativo.
Disco Enclosure
Chi cerca oggi un HDD esterno con attacco IDE è dunque alla ricerca di un disco enclosure, che ha un funzionamento adattativo per cui converte un’interfaccia nativa con quella che si predilige. Questo disco box
necessita di cavi e connettori che permettano di trasferire dati da un protocollo tecnologico a un altro, inoltre è formato al suo interno da un alimentatore e all’esterno da una o più porte per consentire il collegamento dei cavi.
Un prodotto Enclosure quindi permette di assemblare in proprio un hard disk, magari sfruttando un disco ideato solo per funzionare internamente tramutandolo in HDD grazie a un semplice contenitore da costo piuttosto contenuto. Il disco box enclosure risolve alla radice diverse problematiche, sia perché permette l’utilizzo di vecchi attacchi IDE in hard disk esterni SATA contemporanei, sia perché consente di ottenere il migliore hard disk in commercio in termini di capienza e velocità.
Come funziona
Vediamo adesso i vari passaggi per far funzionare un box enclosure trasformando il disco con attacco IDE in un modello perfettamente funzionante come disco esterno. In sintesi ecco cosa bisogna fare:
- Verificare lo stato del vecchio disco per non perdere dati
- Se si vuole installare nel BIOS un piccolo programma che permetta di usare il sistema operativo nativo e decidere ogni volta quale usare sul computer
- Acquistare un contenitore per HDD IDE da usare con device SATA
- Smontare il contenitore frontale e sfilare le strisce metalliche che coprono i buchi laterali
- Prendere l’hard disk IDE ed inserirlo all’interno del box
- Avvitare e chiudere bene
- Prendere la parte frontale precedentemente smontata ed effettuare i collegamenti, prima il cavo IDE, poi quello di alimentazione e infine la ventola
- Se si vuole migliorare l’estetica inserire due fascette laterali in maniera da coprire le viti che tengono stabile l’hard disk nel contenitore
Qui di seguito mostriamo un video tutorial che mostra come effettuare passo dopo passo l’operazione di trasformazione del vecchio disco in HDD: qualora sorgessero problemi nella configurazione sarà necessario modificare il BIOS.
Differenza tra SATA e IDE
Addentriamoci ancora più nello specifico per quanto concerne le differenze tra il SATA e l’IDE. I vantaggi del nuovo sistema rispetto al vecchio riguardano principalmente tre aspetti:
- Velocità
- Gestione cavi
- Funzione hot swap
La prima versione SATA supporta una velocità di trasmissione dei dati pari a 150 MB/s ma sono previste versioni da 300 e da 600 MB/s, a differenza della comune interfaccia IDE, che raggiunge i 133 MB/s. Il cambiamento maggiore riguarda i cavi, poiché i dati su SATA viaggiano su un cavo flessibile con 7 contatti disposti su due file, mentre i cavi IDE sono più corti e più larghi, inoltre i contatti hanno una sagoma asimmetrica, in modo da evitare che possano casualmente essere inseriti in posizione errata.
L’ultimo aspetto marcatamente differente riguarda la funzione hot swap, che in ambito informatico identifica un’interfaccia permette il collegamento o lo scollegamento di un dispositivo anche a sistema avviato: le specifiche SATA consentono rispetto a IDE la possibilità di inserimento a caldo, ossia senza necessità di togliere l’alimentazione al personal computer, a meno che non vi siano delle specifiche limitazioni presenti nel BIOS.
Il costo
Il costo di un disk enclosure è molto economico, dipende ovviamente dal tipo di modello prescelto e dalle funzioni necessarie, che bisogna sempre verificare prima di effettuare l’acquisto poiché vi sono anche dispositivi dove è possibile mettere hard disk da 2,5 pollici o 3,5 pollici con connessione USB che non trasformano IDE in SATA.
Mediamente il costo di questo contenitore box è di 10-15 euro, tuttavia per convertire l’attacco IDE in SATA potrebbe essere necessario acquistare un prodotto di fascia elevata, che può superare anche i 30 euro. In ogni caso parliamo di una spesa molto contenuta, inferiore a un HDD nuovo, ma sottolineiamo ancora una volta l’importanza di controllare lo stato del disco originario e in seconda battuta il modello di enclosure che ci si accinge ad acquistare per non spendere soldi per un prodotto inutile, ancorché economico.
Convertire IDE in SATA conviene davvero?
Resta da chiedersi l’utilità di convertire prodotti datati e fuori commercio come i vecchi hard disk con attacco IDE in SATA, invece di acquistare direttamente un modello nuovo di HDD. Indubbiamente sembra più un divertimento per maniaci dell’informatica, considerando anche le limitazioni dell’IDE, tuttavia
il vantaggio economico è indubbio, mettendo in conto anche la possibilità di riciclare un vecchio hard disk piuttosto che buttarlo, e praticamente il tutto a costo zero.