Nozioni Generali
L’hard disk esterno è un dispositivo tecnologico che funge da archivio di memoria per il nostro computer, allo scopo di conservare ogni tipo di documento.
Per motivi di sicurezza è necessario periodicamente dei backup dei dati conservati all’interno del nostro computer, per ripristinare quanto contenuto in caso di virus oppure per non perderli in caso di guasto o rottura dell’hard disk interno. Un hard disk esterno permette di conservare
- Cartelle di documenti
- Foto
- Video
e qualsiasi altro contenuto presente nel pc, che può essere copiato velocemente nel dispositivo e trasferito sul computer nuovamente in caso di loro perdita, svolgendo quindi un ruolo di protezione e sicurezza.
Sono diversi i fattori determinanti che permettono di trovare un hard disk esterno di buona qualità che faccia al caso nostro: i principali criteri di scelta sono
- Dimensioni
- Velocità trasferimento dati
- Memoria
- Tipo di alimentazione
- Resistenza
- Velocità di rotazione
Dimensioni
Gli hard disk esterni da 2,5 pollici hanno cominciato ad avere grande diffusione con l’avvento dei computer portatili, ovvero notebook, netbook e tablet. Questa tipologia di hard disk esterno infatti
presenta dimensioni piccole e compatte, adatte per essere trasportato ovunque, inoltre questo dispositivo si alimenta in maniera autonoma attraverso il collegamento con il cavo USB.
Importare scegliere comunque un modello sufficientemente robusto in grado di proteggere i dati archiviati in caso di urti, ed esistono anche prodotti che presentano una particolare resistenza ad acqua e polvere.
Gli hard disk esterni da 3,5 pollici hanno una capacità di memoria superiore rispetto al modello da 2,5 pollici, sono più veloci e durevoli, e nascono per archiviare i dati dei computer desktop, anche se possono essere utilizzati con qualsiasi dispositivo. Oltre alle dimensioni maggiori
questi hard disk esterni necessitano di alimentazione esterna e dunque occorre una presa di corrente per farli funzionare, insieme al collegamento tramite cavo USB. Proprio per il maggior ingombro e la pesantezza sono considerati meno adatti per i portatili, mentre vengono utilizzati anche per stazioni multimediali e consolle.
SSD è un acronimo che sta per solid state drive, ed indica dei dispositivi simili agli hard disk esterni in apparenza, ma che si fondano su una tecnologia di archiviazione dati differente, basata su semiconduttori e non elementi magnetici o meccanici. Queste unità a stato solido
presentano una velocità di scrittura e memorizzazione molto più elevata e inoltre presentano un ottimo livello di robustezza e resistenza agli urti. Lo svantaggio è che sono molto più costosi degli attuali hard disk esterni e per questo hanno una diffusione più limitata.
SSHD è un acronimo che indica dischi ibridi che hanno insieme la tecnologia del tradizionale hard disk magnetico con la memoria flash delle unità SSD. Per immagazzinare i dati usano un firmware interno e non necessitano di alcuna istallazione di driver nel computer per essere riconosciuti.
Il firmware si occupa della gestione dei dati, effettuando una divisione tra i dati che vengono usati più spesso immagazzinati nella parte di memoria a stato solido, e gli altri dati che vengono archiviati nella parte meccanica dell’hard disk.
Un sistema di archiviazione esterno dei dati viene utilizzato anche per le consolle, in particolare la XboX One, ma anche la Playstation a partire dalla versione 4. Si possono scegliere indifferentemente dischi alimentati con corrente elettrica, autoalimentati o SSD, le caratteristiche peculiari sono:
- Partire da almeno 256 GB o 1 TB (a seconda della consolle) e non superare i 16 TB
- Interfaccia USB 3.0 o 3.1
- Uso esclusivo solo per consolle
Le stazioni multimediali sono dispositivi utilizzati per archiviare e riprodurre qualsiasi tipo di file audio o video, permettendo di vedere quello che abbiamo su computer o cellulare sullo schermo televisivo, infatti sono concepite soprattutto per le cosiddette smart TV. Tali stazioni sono autonome, si collegano alla rete elettrica casalinga e ad altri dispositivi tramite cavo Ethernet o usando il wi-fi, e si possono collegare hard disk esterni in modo da riprodurre qualunque file audio e video o altri contenuti digitali prelevati dalla televisione.
Le chiavette USB, altrimenti note come pen drive, sono piccoli hard disk esterni dalle dimensioni e capacità limitate, con un massimo di 256 GB di memoria, mentre la velocità a seconda dalla connessione USB varia dai 480 MB/s ai 5 GB/s. Il loro vantaggio è indubbiamente il costo molto contenuto, e la praticità di portare dei dati sempre con noi grazie alle ridotte dimensioni.
NAS indica un dispositivo di archiviazione collegato alla rete che permette agli utenti di condividere i dati in esso contenuti, e infatti l’acronimo significa network attached storage. I NAS non sono quindi dei semplici dischi esterni ma
veri e propri computer che fungono da server e hanno al proprio interno un sistema operativo oltre che un disco di memoria dove immagazzinare i file. In genere i NAS sono utilizzati a livello aziendale ed hanno diversi vantaggi, dal conservare i backup dei sistemi operativi e di altri file immagazzinati, alla possibilità di collegare i computer a delle piattaforme interne di cloud ed eseguire backup automatici funzionando anche come server FTP. La sicurezza è massima, poiché in caso di rottura di un computer i dati immagazzinati saranno comunque salvi sugli altri computer collegati.
Memoria e Accesso ai dati
La capacità di memoria di un hard disk esterno indica la quantità di dati che è possibile immagazzinare all’interno del dispositivo. Essa si calcola in
- GigaByte (GB)
- TeraByte (TB)
Il TB è grandezza superiore al GB, precisamente l’equivalenza è: 1 TB = 1024 GB
La capacità minima di un hard disk esterno è di 500 GB, mentre lo spazio di archiviazione massimo dei dispositivi attualmente presenti in commercio arriva fino a 8 TB. La quantità di spazio ideale deve essere calcolata sulla scorta delle esigenze personali e dell’utilizzo del computer che si fa, ma gli esperti indicano come capacità di memoria consigliata almeno 1 TB di memoria.
Uno dei fattori determinanti della qualità di un hard disk esterno è data dalla rapidità di accesso ai dati, calcolata mediante la velocità di rotazione al minuto (RPM), ossia il numero di giri compiuti in un minuto dalla testina dell’hard disk. Tale velocità così si presenta nei dischi sul mercato:
- 5.400 RPM per dischi da 2,5″
- 7.200 RPM per dischi da 3,5″
Interfaccia e connettività
Un hard disk esterno utilizza uno standard USB per potersi interfacciare con il nostro dispositivo fisso o portatile. Attualmente sono presenti sul mercato tre tipologie di USB:
- Tecnologia USB 2.0 che ha una velocità di trasferimento dati di 480 Mbps teorici
- Tecnologia USB 3.0 che ha una velocità di trasferimento dei dati fino a 5 Gbps teorici e 625 MB al secondo reali
- Tecnologia USB 3.1 di prima generazione che ha una velocità di trasferimento dati di 5 Gbps teorici e 625 MB al secondo reali)
- Tecnologia USB 3.1 di seconda generazione che ha una velocità di trasferimento dati di 10 Gbps teorici e 1250 MB al secondo reali
Lo standard largamente più utilizzato è quello 3.0, presente sulla maggior parte di pc e notebook, soppiantando la più datata 2.0 con cui è compatibile ma che diminuisce notevolmente la velocità di trasferimento dati. La tecnologia USB 3.1 è un’ulteriore evoluzione, e può essere anch’essa retro-compatibile, a seconda del tipo di connettore utilizzato.
Il modello di connettività USB cosiddetto Type-A è quello maggiormente utilizzato e diffuso in commercio, e prevede una connessione unidirezionale, ossia vi è un connettore che viene inserito in una porta del dispositivo da collegare all’hard disk esterno tramite appunto il cavo.
Il sistema USB Type-C presenta la caratteristica di potersi infilare in entrambi i versi quindi presenta una conformazione differente rispetto al Type-A, ed è caratteristico dello standard USB 3.1 di seconda generazione, per cui è bene controllare in fase di acquisto dell’hard disk il sistema di connessione per valutare la compatibilità. Tuttavia
è bene specificare che non necessariamente un sistema USB 3.1 ha una connessione Type-C: esistono infatti anche dispositivi di memoria esterna 3.1 che utilizzano la connessione Type-A, ecco perché è importante informarsi o altrimenti è necessario un adattatore.
Thunderbolt è uno standard utilizzato quasi esclusivamente sui computer Apple, per cui utilizzare tale tipologia di connettività comporta un computer dotato di porte Thunderbolt, le quali possono essere in formato Mini DisplayPort per Thunderbolt 1 e 2 e in formato Usb Type-C per Thunderbolt 3. Lo standard presenta tre generazioni di evoluzione legate alle performance di velocità secondo le seguenti modalità:
- Tecnologia Thunderbolt 1 con velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps
- Tecnologia Thunderbolt 2 con velocità di trasferimento dati fino a 20 Gbps
- Tecnologia Thunderbolt 3 con velocità di trasferimento dati fino a 40 Gbps
Utilizzo
L’hard disk esterno si formatta come qualunque disco del computer, per cui con Windows dopo averlo cercato tra le risorse del pc basta cliccare col tasto destro del mouse e selezionare Formatta. Sul Mac basta andare su Utility Disco, selezionare il disco da formattare e cliccare sul pulsante Inizializza, oppure prima su Attiva e poi su Inizializza se non è stato riconosciuta l’unità dal computer. Infine con Linux basta usare l’utility GParted per gestire qualunque hard disk indipendentemente dal fatto che sia o non sia riconosciuto dal sistema operativo.
Il file system è il sistema mediante il quale il disco esterno immagazzina i dati contenuti nel computer. Per chi usa un sistema operativo Windows il più utilizzato è NTFS, ma vi sono anche FAT32 ed exFAT che invero presentano alcune limitazioni ma sono più compatibili con gli altri sistemi operativi.
NTFS ha bisogno di driver esterni per poter funzionare su Mac e Linux, esattamente come il file system Mac che usa Mac OS Journaled o APFS, ottimizzato per gli hard disk DDS. Gli hard disk esterni per Mac si possono formattare anche con FAT, in modo da essere riconosciuti anche da Windows. Anche Linux ha diversi tipi di file system, EXT2, BTRF e F2FS.
Se si formatta l’hard disk esterno con file system di tipo FAT è possibile utilizzare tale dispositivi su qualsiasi dispositivo Windows, Mac o Linux. In alternativa è necessario installare nel computer dei driver di terze parti che possano riconoscere i sistemi operativi in uso.
No, l’hard disk esterno è sempre lo stesso, quello che cambia è il tipo di inizializzazione o formattazione in modo da essere compatibile al computer con cui verrà collegato. Esistono in commercio anche hard disk studiati specificatamente per certi con sistemi operativi o consolle, ma è la fase di formattazione a rendere utilizzabile qualsiasi hard disk esterno per ogni dispositivo.
Se per sbaglio si sono cancellati involontariamente i dati contenuti sull’hard disk esterno si può utilizzare un apposito software per il recupero dati, ve ne sono diversi scaricabili gratuitamente on line. Questi programmi permettono
- Recupero dati
- Correzioni errore allocazione file
- Funzionalità anche in caso di mancato riconoscimento del disco
- Scansione superficiale e profonda del disco
- Elencazione dati recuperabili
- Anteprima di estrazione e salvataggio dati anche su altri spazi di archivio
questi software funzionano in maniera ottimale ma dobbiamo anche ricordare che esistono comunque delle limitazioni, ad esempio se il disco è stato danneggiato, in presenza di file eccessivamente sovrascritti fino a divenire illeggibili, oppure qualche malware che si è installato nel sistema infettandolo.
Sicurezza
Gli urti accidentali possono danneggiare la meccanica interna di un hard disk per cui bisogna fare sempre molta attenzione e maneggiare il disco con cura. In commercio esistono particolari hard disk denominati Rugged, i quali
offrono una maggiore resistenza non solo contro gli urti, ma anche riguardo l’azione corrosiva di polvere ed acqua, per cui il livello di protezione è più elevato. Questi dischi sono più costosi della media, e risultano compatibili con tutti i sistemi operativi in uso.
Se non si ha un budget tale da voler investire sugli hard disk esterni Rugged, la soluzione migliore è comperare una custodia protettiva, che richiede un esborso economico esiguo e permette di proteggere in maniera adeguata in caso di cadute accidentali o urti il dispositivo.
Gli hard disk esterni meccanici da 2,5 e 3,5 pollici hanno bisogno di una regolare e costante manutenzione periodica, che significa effettuare una deframmentazione periodica in modo da non pregiudicare la velocità del sistema, ed ogni tanto è bene fare un’ispezione accurata con un buon antivirus, per evitare di archiviare file infettati.
Le unità a stato solido SSD non si frammentano e necessitano solo di un buon antivirus. In generale comunque, qualsiasi sia la tipologia di memoria esterna utilizzata, sarebbe utile ogni tanto formattare i dischi per ripulirli completamente e correggere eventuali settori danneggiati con appositi software.
La crittografia è un sistema di protezione che permette di creare partizioni cifrate, invisibili o decodificabili solo mediante una password, aggiungendo una sicurezza ulteriore alla nostra memoria esterna. Quando si formatta un hard disk tutti i dati vengono cancellati, ma se si vuole essere sicuri che non siano recuperabili in alcuna maniera, nemmeno con i software specifici, si può utilizzare il sistema crittografico che permette di sovrascrivere diverse volte gli hard disk, rendendo i file precedentemente contenuti illeggibili.