Tra le opportunità che offre il mercato a chi cerca un dispositivo di archiviazione dati vi sono gli hard disk autoalimentati, che presentano numerosi vantaggi per gli utenti. Il tipo di alimentazione di un disco esterno è correlato al formato del dispositivo, per cui esistono prodotti più piccoli e maneggevoli che non richiedono il collegamento alla rete elettrica tramite presa, come avviene per i cosiddetti hard disk da desktop. In questa guida analizzeremo tutti i dettagli più importanti che concernono gli hard disk con alimentazione autonoma, le caratteristiche peculiari da tenere presente per acquistare un modello valido per le proprie esigenze.
Caratteristiche tecniche
Le caratteristiche tecniche degli hard disk autoalimentati, attraverso cui scegliere il modello adatto, non si differenziano rispetto a quelle di altre tipologie di disco esterno. Noti anche come HDD portatili, i fattori distintivi di tali prodotti risultano essere:
- Formato da 2,5 pollici
 - Capacità di memoria variabile
 - Compatibilità con i principali sistemi operativi (Windows, Mac, Linux)
 - Interfaccia USB o Thunderbolt
 - Velocità di rotazione pari a 5400 rpm
 - Installazione istantanea
 - Costo economico
 
Approfondiamo adesso alcuni di questi aspetti essenziali per non sbagliare la scelta del prodotto sulla scorta delle proprie esigenze personali.
La capienza
Uno degli aspetti cruciali di qualsiasi hard disk esterno è legato al suo spazio di archiviazione dati, una capacità che è calcolata e riportata esplicitamente in confezione. Come deve essere la capienza di questi hard disk alimentati? Oggi buona parte degli HDD portatili parte da un minimo di 500 GB che viene già considerato accettabile,
ma invero gli addetti ai lavori consigliano di partire almeno con 1 TB di memoria, che assicura una lunga durata di utilizzo almeno per un utente medio. Chi ha bisogno di una capienza più elevata ma non vuole rinunciare ai vantaggi di un modello portatile può trovare anche dei modelli di taglia superiore, benché alcune capienze molto elevate siano un’esclusiva degli hard disk da 3,5 pollici.
Connettività e velocità di trasferimento dati
La scelta dell’interfaccia e la sua compatibilità con il nostro computer sono fondamentali perché da essi dipendono la velocità di trasmissione dati, in scrittura e in lettura. La maggior parte degli hard disk portatili da 2,5 pollici presenti sul mercato è basato sullo standard USB 3.0, che è un’evoluzione del precedente 2.0 ed è ampiamente diffuso sui dispositivi informatici in commercio, garantendo una velocità di trasferimento dei dati fino a 5 Gbps teorici, 625 MB al secondo reali.
Un discorso a parte merita l’ultima evoluzione dello standard USB, il 3.1 che assicura in quelli di prima generazione una velocità di trasferimento dati fino a 5 Gbps teorici proprio come l’USB 3.0, mentre in quella di seconda generazione consente una velocità di trasferimento dati fino a 10 Gbps teorici, pari a 1250 MB al secondo reali. Lo standard USB si evolve ma resta sempre retro-compatibile con le versioni precedenti, ma nel caso dell’USB 3.1 di seconda generazione è bene prestare attenzione, poiché spesso viene associato all’utilizzo di connettori Type-C. Per utilizzare questi ultimi bisogna avere un computer dotato di porte USB specifiche oppure comprare degli adattatori in grado di convertire, operazione che però riduce la velocità di trasmissione.
Pertanto ci sentiamo di consigliare lo standard USB 3.0 che ha il miglior rapporto tra velocità di trasmissione e retro-compatibilità, senza dimenticare che invero esiste un altro standard di interfaccia tra cui scegliere che vanta performance eccellenti.
Lo standard Thunderbolt
Avendo il limite di essere poco diffuso e presente quasi solo esclusivamente sui dispositivi Apple la tecnologia Thunderbolt viene spesso messa in subordine rispetto all’USB, ma in termini di prestazioni questo standard è davvero il top. Nella sua evoluzione Thunderbolt così è diventato sempre più performante:
- Thunderbolt 1 arriva fino a 10 Gbps
 - Thunderbolt 2 arriva fino a 20 Gbps
 - Thunderbolt 3 arriva fino a 40 Gbps
 
La scarsa diffusione è ulteriormente complicata dalla necessità di dover per forza utilizzare un computer dotato di porte Thunderbolt, le quali possono essere in formato Mini DisplayPort per Thunderbolt 1 e 2 e in formato USB Type-C per Thunderbolt 3.
Vantaggi e svantaggi
Date certe caratteristiche tecniche, a chi conviene acquistare un hard disk esterno autoalimentato? Indubbiamente i vantaggi degli HDD portatili sono diversi, sottolineiamo in particolare
- Maneggevolezza
 - Leggerezza
 - Facilità di utilizzo
 - Buona durata nel tempo
 - Costo contenuto
 
Dunque un HDD portatile si caratterizza soprattutto perché il dispositivo può essere portato ovunque generando poco ingombro grazie alle dimensioni ridotte. Tuttavia vi sono anche degli svantaggi, in particolare il limite più evidente è la maggiore sensibilità ad urti, cadute e infiltrazioni varie, per cui è indispensabile prestare molta attenzione quando lo trasportiamo in giro. Per ovviare alla delicatezza delle componenti si può sempre decidere di acquistare una custodia protettiva oppure optare per i modelli più resistenti definiti rugged, che sono invero anche molto più costosi.
Il costo
Uno dei vantaggi indubbiamente più allettanti degli hard disk autoalimentati è il rapporto qualità-prezzo, perché a fronte di un alto livello tecnologico e pratico di questi dispositivi abbiamo un costo che mediamente è fissato intorno ai 50 euro. Parliamo ovviamente di modelli più basici che offrono comunque già ottime prestazioni di capienza e velocità,
ma vi sono anche modelli più cari, sebbene in genere non superano i 100 euro di spesa complessiva. Un discorso a parte ovviamente meritano i già citati dischi rugged, che invece per le loro virtù insuperabili di resistenza rientrano senza dubbio alcuno dei prodotti informatici di fascia più elevata.
Il consiglio certamente è di non lesinare sul prezzo se abbiamo bisogno di un determinato tipo di prodotto, ma anche di non sprecare denaro scegliendo un modello molto capiente e super accessoriato che non fa al caso nostro, risultando quindi una spesa inutile.
Conclusioni
Se a dispetto della folta concorrenza, considerando anche gli SSD a stato solido, gli hard disk autoalimentati continuano a essere i prodotti più venduti sul mercato quando si cerca un sistema di archiviazione dati esterno è perché indubbiamente offrono tanto a prezzi molto competitivi, per cui risultano senz’altro consigliati per una larga fascia di utenza. Solo chi ha bisogno di una capienza molto elevata o una velocità di trasmissione particolarmente alta farebbe meglio a rivolgersi agli hard disk con alimentazione esterna o gli SSD.





